1° Gennaio 1807...31 Dicembre 1807

Primo sindaco del Comune La Piana è Stefano Mone, che non avrà tanta fortuna, come vedremo di seguito perchè sarà cacciato dal Decurionato per i tanti abusi che all'epoca non erano tollerati.
Il Casale della Piana di Caiazzo, oggi Piana di Monte Verna diventa Comune a se con la denominazione di: “La Piana”.
Dai documenti recuperati all’archivio di Stato di Caserta, si evince (fig.1) da una nota dell’Intendente della Provincia di Terra di Lavoro, datato Tre Giugno del 1806, un primo atto indirizzato all’istituendo “Comune di Piana”.
fig. 1 Prime indicazioni per gli amministratori del neo Comune della Piana

Il primo Gennaio 1807 ha inizio la Storia del Comune della Piana.
Il Sindaco è il sig. Stefano Mone , il quale in data 12.07.1807 nomina a seguito di maggioranza di voti conseguite nel consiglio, il Magg. Ferdinando Funaro Cancelliere ed Archiviario della Comune della Piana di Caiazzo.
Anche Villa Santa Croce ha un suo Sindaco. Infatti dal 1807 al 1809, Villa Santa Croce, ha assunto la status di Comune a sé. Nicola Barbiero è il primo degli unici tre Sindaci di Villa fino al Settembre 1807 quando il Sindaco di Villa Santa Croce diviene Agostino Anziano.
C’è da fare una precisazione; all’epoca non era il popolo ad eleggere direttamente il Sindaco, ma la lista dei candidati, veniva sottoposta all’attenzione dell’Intendente di Terra di Lavoro, il quale faceva una “cernita” dei nominativi, secondo quelle che erano le sue indicazioni, ovvero eliminava a sua discrezione, probabilmente anche su indicazioni del Sacerdote del paese taluni nominativi. Nel caso specifico di Piana abbiamo comunque un documento, ovvero una supplica di Angelo Santabarbara (figg. 2 e 3) , all’Intendente di Terra di Lavoro datato 1808, dal quale si evince che vuole essere esonerato dalla carica di Sindaco, in quanto tale onore ed onere non era ben accetto all’epoca, in quasi tutti i Comuni del circondario di Caiazzo. A Caiazzo, (come scrive Nicola Santacroce nella sua già citata opera) al contrario, c’era una forte volontà di assumere la carica di Sindaco o di Decurione, attesa la circostanza che sia gli interessi pubblici che privati erano più sentiti, quindi assumendo tale carica si potevano curare con più tranquillità.

fig. 2 e 3 supplica di Angelo Santabarbara, affinché venga esonerato dalla carica di Sindaco di Piana

Il destino di Villa Santa Croce è diverso. Infatti essa nei primi anni, come preannunciato, venne affidata come circondario giurisdizionale a Sasso. Ciò fino al 1811 anno in cui con decreto del 4 maggio n. 922 "relativo alle circoscrizioni provinciali, dei distretti e dei circondari", nel distretto di Capua furono istituiti i due nuovi circondari di Caiazzo (composto da Caiazzo, Piana, Villa S. Croce, Alvignano, Dragoni, Campagnano, Squille, Alvignanello, Raiano, S. Giovanni e Paolo) e di Formicola (composto da Formicola e casali, Sasso e casali, Schiavi e casali, Pontelatone e casali, Baia e Latina) .



fig. 4 Stefano Mone primo sindaco di Piana. Nomina il Maggiore Ferdinando Funaro Cancelliere ed Archiviarlo di Piana

Nel Dicembre del 1807, accade un fatto nuovo per l’ Amministrazione di Piana. Infatti tutto il Consiglio del Decurionato, composto da Bartolomeo Mone, Angelo Santabarbara, Giacomo Mone, Innocenzo Camerota, Domenico Perretta, Giuseppe Mone, Bennardino Mastroianni (sic), Antonio Mone e Domenico Fiorillo scrivono una lettera al Regio Intendente di Terra di Lavoro, Sig. Lelio Parisi, con la quale chiedono giustizia per il comportamento secondo loro sbagliato del Sindaco Stefano Mone. Dalla lettera ricopiata fedelmente ( figg. 5,6,7 e 8 ) si evince quanto segue:

“ Il Decurionato della Comune di Piana di Caiazzo [1] div.te (sic) l’espone, che nella discussione a[.]a Comune il solo Sindaco D. Stefano Mone, s’incaricò di quanto occorreva, dopo aver mascherato molte cose al Consiglio d’Intendenza, e fatte approvare molte esorbitanti partite per solo suo vantaggio, ingannando gli Individui di detto Decurionato rustici, ed inesperti a firmare ed approvare lo Stato anzidetto. La Popolazione composta da circa 1200 anime compresi i forestieri, è nella massima parte poverissima, dovendo procacciar il sostentamento colle diurne fatiche delle braccia. E pure il detto Sindaco facendo cadere l’elezione [2] del Maestro in sua persona e quello della Maestra in persona della propria moglie, si adoperò di far assegnare ducati sei al mese al Maestro, e carlini 30 alla Maestra, per così godere di un Beneficio semplice in annui ducati cento ed otto senza niuna fatiga né travaglio mentre non vi sono altri che due soli ragazzi di Abicì [3] , che si son inclinati ad imparare di leggere, e due ragazze, che si sono indotte a imparare di tenere l’ago ed il filo in mano; e ciò nella circostanza de’ decisi bisogni della Comune, per li quali si è dovuta imporre una gabella straordinaria sul vino. Al Cancelliere si pagavano prima ducati 15 annui. Il Supp.e (sic) col peso dell’Archivio lo concordò per 20. Il Sindaco si adoperò con indiretti fini di far aumentare il salario a ducati 40. Il Decurionato Supplicante ricorre alla sua giustizia e ritrattando l’approvazione data al Sindaco stesso per tali gravosissime, ed intollerabili partite, riv.l (sic) la prega ordinar l’emenda, e rettificazione delle medesime, allontanando il Signor Sindaco, e moglie dall’officio di Maestro, e Maestra, che si può esercitare da altri con tenuissimo stipendio. Vi […..]”
Firmato i decurioni precitati.
[1] L’amministrazione scriveva Piana di Caiazzo, ma il nome del Comune era Piana, successivamente nel 1810 assumerà il nome di Comune riunito Piana e Villa Santa Croce.
[2] Il Maestro della Scuola veniva indicato dal Sindaco perché pagato dal Comune.
[3] Abicì indicato in questo caso, voleva significare che i ragazzi sapevano appena leggere


fig. 5 prima sezione del documento di sfiducia al primo sindaco di Piana


fig. 6 seconda sezione del documento di sfiducia al pirmo sindaco di Piana



fig. 7 terza sezione del documento di sfiducia al primo sindaco di Piana

fig. 8 quarta sezione del documento di sfiducia al primo sindaco di Piana. Ratifica dell'Intendente di Terra di Lavoro

Nessun commento: