1960. Centenario del miracolo. Arriva il Cardinale di Napoli Alfonso Castaldo

Il comitato esecutivo che diede impulso ai festeggiamenti in occasione del centenario del miracolo
Non si avrà mai più negli anni a seguire un seguito di fedeli così immane nel paese. Piana di Caiazzo ha così per volere del cardinale il suo Santuario dedicato a Maria...
Andando a ritroso con la memoria, e scavando tra i libri di storia religiosa, la Madonna, madre di tutti noi cattolici, si è manifestata in maniera così sentita in provincia di Terra di Lavoro soltanto a Piana di Monte Verna, allorquando 148 anni orsono per testimoniare tutto il suo amore per i figli di questo paese, intercesse verso un altro figlio, il suo prediletto Gesù, per far cessare un nubifragio che, come testimoniano anche i congiunti di coloro che erano presenti ai fatti nel 1860, avrebbe sicuramente devastato un paese intero. Il 1860 era un’epoca “ponte” , ossia un’epoca che traghettava la nostra nazione dai Borboni all’Unità d’Italia. La gente dell’epoca era gente semplice, ed anche a Piana di Monte Verna, all’epoca Piana di Caiazzo, si viveva in un clima mite e sereno, seppur nella miseria generale. Si vedevano le cose nel modo più semplicistico possibile. La memoria, e soprattutto la tradizioni di una comunità, se non scritte nei libri di storia, ma ciò è ad appannaggio e privilegio di realtà ben più note di Piana, si perdono nel tempo. A Piana, la memoria storica è racchiusa negli scaffali polverosi, ma preziosi della Parrocchia dello Spirito Santo, oggi Santuario per volere dell’amato e mai dimenticato vescovo Nicola Maria Di Girolamo nel 1960, anno in cui fu celebrato il centenario del miracolo alla presenza dell’allora cardinale di Napoli Alfonso Castaldo. Oggi tra crisi istituzionali, crisi di lavoro e crisi esistenziali, le gesta e le vicissitudini di un intero paese finiscono per passare non in secondo ne in terzo e neanche in quart’ordine. Sono finite è basta. Allora ecco che la coscienza di ciascuno di noi, deve far riaffiorare quello che eravamo e per meglio capire chi oggi siamo. Altrimenti senza un ritorno alle origini, si rischia di vivere una vita non da esseri umani, ma da umanoidi. E questo è un altro miracolo che viene chiesto alla Madonna, farci vivere, finalmente da esseri umani, nel rispetto reciproco che tale condizione ammette e soprattutto preoccupandosi in maniera più seria e più sentita verso il prossimo, nostro fratello, figlio come noi di quella Madonna che 145 anni fa salvò Piana di Caiazzo, dalle ira funeste del Creatore…
il Cardinale Alfonso Castaldo parla ai pianesi: “Ritorno ove transitai da giovane seminarista!”
Il Cardinale di Napoli Alfonso Castaldo
“ Entrati in questo nascosto monte, entrati in questa piazza, sotto la impressione di un incanto, ci è sembrato di entrare in un tempio dove tutte le anime sono tese al Cielo, dove tutti gli spiriti si sentono come avvolti da una devozione filiale, verso colei che Patrona è di questo paese, ma, soprattutto, madre di noi tutti. Siamo entrati sotto questo incanto, ma dobbiamo anche dire che siamo stati portati qui, alla Piana di Caiazzo, sotto l’impulso di una speciale letizia. Due gioie nel nostro cuore, l’incontro con il vostro Vescovo e Padre, nostro Confratello e l’incontro con altri Vescovi, fratelli nostri nel sacerdozio e, diciamo anche nel martirio e nella croce quotidiana del santo ministero che noi svolgiamo con i poteri del Cristo, con la protezione della Madonna. Ormai sono passati anni e non volevamo dirlo questo. Ci volevamo difendere dalla tentazione di dire che nel 1908 un giovine seminarista passava per la Piana di Caiazzo sopra un calesse e guardava il Campanile della vostra Chiesa, innalzato alla pietà dei Vostri avi. Nella sua pietà così semplice, egli guardava in alto, all’altezza di questa collina e deponeva ai piedi della Madonna, in quella Pasqua benedetta, i suoi propositi, quello che egli desiderava nel suo cuore. Si veniva così da Cerreto Sannita e si passava per la Piana di Caiazzo, alle vie di Dio che sono imperscrutabili. Il Signore, forse, destinava allora che noi ci fossimo incontrati qui, ora, in questa Piazza, per cantare l’inno alla Mamma Sua. Quando il Vostro Vescovo saliva alla cattedra episcopale di S. Stefano e S. Ferdinando, Vescovi e Patroni della Diocesi di Caiazzo, Noi eravamo giovane sacerdote.” Era il toccante prologo del discorso inaugurale che fece il Cardinale Alfonso Castaldo in piazza il 21 maggio 1960, in occasione del centenario del miracolo. Parlava il plurale maestatis che ogni principe, anche quello della Chiesa adotta coi suoi fedeli.
Il messaggio di Sua Santità Giovanni XXIII alla popolazione di Piana di Caiazzo
Non poteva mancare il messaggio che il Sommo Pontefice dell’epoca Giovanni XXIII inviò in occasione del centenario del miracolo occorso all’allora Piana di Caiazzo. Il Papa nel contesto rendeva omaggio anche al Vescovo Di Girolamo, in occasione del suo ottantesimo compleanno. Questo il testo che il Segretario di Stato del vaticano, il cardinale Tardini fece pervenire al cardinale Castaldo: “ Augusto Pontefice lieto manifestazione Piana di Caiazzo – Per centenario miracolo Immacolata et per celebrazione 80^ genetliaco Ecc.mo Mons Di Girolamo augura venerando presule rinnovata effusione celesti conforti aiuti e favori a premio sua indefessa attività pastorale et augura presenti tutti manifestazione religiosa particolari divine grazie et perenne protezione Vergine Immacolata et di gran cuore benedice – Cardinale Tardini. ” Messaggi di felicitazioni, è inutile sottolinearlo giunsero, grazie alla grande capacità del Parroco Gaetano Barbato, dalle più alte cariche istituzionali dell’epoca. Il Papa inoltre fece pervenire attraverso la Segreteria di Stato, cinque piante di seta dai colori liturgici: bianco, verde, rosso, violaceo e nero.

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